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Da qui all’infinito

Devo ammetterlo, mi è mancato scrivere. Il mio ultimo articolo risale a circa un mese fa, ma si sa l’estate rende tutto più poetico, più lento, più pigro.

Non sono un patito delle vacanze a tutti i costi, infatti questo Agosto lo passerò in città seguendo alcuni progetti molto interessanti che porteranno delle novità gia dall’autunno, continuando a seguire i mercati e i miei allievi, e godermi quella tranquillità cittadina che nei mesi estivi dà il meglio di se.

Esattamente così è avvenuto il mio “incontro” con il trading ormai 13 anni fa, in un’afosa ma produttiva tranquillità di un Agosto romano.

Molto tempo è passato da quei giorni, tempo che ha portato con se altrettanti tentativi, fallimenti, ri-tentativi, perdite, riflessioni e profitti. Di certo in questi anni non posso dire di essermi annoiato!

Oggi voglio condividere con te una di queste riflessioni, prendendo spunto da una sessione di trading svolta oggi in affiancamento con un mio allievo.

Il tuo trading ha degli obiettivi? Non parlo di scopi, motivi per cui lo fai, che possono essere tra i più svariati e sempre sono portatori di un’importante motivazione a livello di realizzazione personale, professionale ed economica.

Parlo proprio di obiettivi pratici, quotidiani e tangibili. Mmm forse starai pensando:

A Edoà ma che domanda del ca… è? Guadagnà il più possibile no!?”

Bene, affermazione legittima, ma è proprio in quel possibile che sta la chiave di tutto.

Pensiamo per un attimo ad un’attività commerciale, ipotizziamo un negozio di abbigliamento, può avere più senso approvvigionarsi di articoli di tante varietà e categorie diverse per avere un target più ampio e vendere il più possibile, oppure puntare su due-tre tipi di articoli che si conoscono alla perfezione e si sa che venderanno bene sapendo che con buona probabilità rispetteranno le previsioni del business plan?

Sicuramente la seconda ipotesi è quella che privilegia la difesa del capitale in primis e in battuta immediatamente successiva un piccolo profitto necessario all’attività per andare avanti ed essere non solo autofinanziata ma profittevole.

Questo livello rappresentato dal business plan è di fatto un OBIETTIVO. Intermedio o finale non importa, rimane un obiettivo, tangibile e misurabile.

Molte volte ho visto trader arrancare nel fare profitti, ma non solo gli altri, è successo tante volte anche a me, perchè in ogni trade si cerca di prendere da qui all’infinito, sia a livello di singola operazione che a livello di giornata; il che significa iniziare a tradare senza avere un’idea anche solo di massima di quello che può essere considerato un livello soddisfacente di profitto per quella giornata. E purtroppo spesso nemmeno di quello di perdita massima.

In che modo questa tendenza ti danneggia? In primo luogo metti a rischio i guadagni già raggiunti ma non ancora incassati. Tutti dicono di lasciar correre le operazioni per 3 volte il loro stop loss, ma nessuno ti dice come riconoscere le operazioni che hanno potenziale per poter correre e come vanno gestite, e quelle che vanno chiuse a target secco, Risultato? Spesso i trade di successo si chiudono a break even e gli stop però si prendono pieni.

Inoltre questa tendenza spinge a forzare i trades, magari non perfetti ma mascherati da perfetti dall'”ansia da prestazione” , oppure ad andare in overtrading a sessione avanzata quando la concentrazione naturalmente cala e i volumi a mercato pure mentre l’emotività cresce.

Per sintetizzarlo in una frase, ti mette in un continuo stato di INSEGUIMENTO di qualcosa, di affanno, perchè naturalmente è uno stato che nasce da un senso di MANCANZA.

Ogni trade ha un punto di uscita, iniziale, intermedio e finale, e chi ha frequentato la Masterclass sa bene che a quei livelli bisogna incassare almeno qualcosa e ringraziare il mercato, anche se dopo essere usciti questo prosegue nella direzione del nostro trade per altri 100 punti.

Stessa cosa vale per un target giornaliero di profitto. Ti suggerisco caldamente di prevederne uno nel tuo piano di trading ed iniziare a concentrarti unicamente sul raggiungimento di quest’ultimo. Questo ti farà sentire l’obiettivo più vicino, più raggiungibile oggettivamente rilevabile, e come inizierai a raggiungerlo con frequenza ti si creerà nella mente l’abitudine di raggiungerlo, assieme al rafforzamento delle abitudini adottate per raggiungerlo.

Poi certo, se ancora ti senti fresco e lucido, hai individuato senza dubbi o perplessità un contesto giornaliero con altre opportunità non vuol dire che devi necessariamente fermarti; questa è naturalmente una variabile che va di pari passo con l’esperienza; ma la cosa più importante è che anche se ti fermassi non sentirti un “cagasotto”, anzi hai raggiunto il tuo obiettivo quindi, hai fatto il tuo lavoro!

E’ esattamente la discussione che abbiamo fatto oggi con il mio allievo, che con una sola operazione ha raggiunto il suo target giornaliero di 100 dollari.

Poi abbiamo continuato a guardare il mercato facendo considerazioni didattiche, ma di fatto l’obiettivo era raggiunto e la giornata lavorativa poteva tranquillamente finire qui, e infatti questa è rimasta l’unica operazione della giornata.

Te la faccio vedere qui sotto assieme allo screen dell’invio dell’immagine, qualche malizioso potrebbe pensare che mi sto inventando tutto…

corso price action
corso price action

…Oddio, in effetti ho sempre avuto una fervida fantasia, ma trovo molto più divertente utilizzarla in altri ambiti!

Ti auguro una buona giornata!

Edoardo

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